IL DISINGANNO
Francesco Queriolo, Il Disinganno, 1752
cappella Sansevero, Napoli
Breve biografia del Queriolo
Francesco Queriolo, nato a Genova nel 1704 e deceduto a Napoli il 1762, apprende i primi
rudimenti dell'arte nella bottega dello Schiaffino nella sua città natale, in seguito si reca a Roma
capitale del barocco mettendosi sotto la guida di Giuseppe Rusconi. Proprio a Roma conosce,
frequenta Antonio Corradini uno dei massimi esponenti dell'arte del XVIII sec. da cui apprende e fa
suo il gusto di rendere il marmo metaforicamente un materiale pittorico, i drappeggi, l'esasperazione
tecnica che porta la dura materia a trasformarsi in un sottile velo, in una corda di rete, nella pagina
sgualcita di una Bibbia. Nel 1752 alla morte di Corradini il Queriolo gli subentra nei lavori di
cappella Sansevero, compiendo quasi sicuramente sul bozzetto in terracotta del Corradini quello che
viene definito il suo capolavoro, Il Disinganno.
Opere di Francesco Queriolo
Opere scultoree presenti in Roma: Due sculture raffiguranti San Carlo Borromeo e San Bernardo,
facciata di Santa Maria Maggiore; Il busto di Cristina di Svezia (del 1749); la statua dell'Autunno,
Fontana di Trevi, (1742) e il sepolcro della duchessa Grillo in Santa Maria delle Fratte, (1752).
Opere scultoree presenti nella cappella Sansevero in Napoli: Sei medaglioni raffiguranti i cardinali
appartenenti al casato; quattro medaglioni allegorici ritrattistici posti all'apice di altrettanti
mausolei; Il Disinganno; (antecedente al 1754) mausoleo al padre di Raimondo, Antonio di Sangro
VII Principe di Sansevero, su bozzetto in terracotta del Corradini. La Sincerità; (1758) mausoleo
alla moglie di Raimondo, Carlotta Gaetani, su bozzetto del Corradini. La Liberalità (1752-1753)
mausoleo in onore di Giulia Gaetani d'Aragona moglie di Paolo di Sangro, IV Principe di
Sansevero, su bozzetto del Corradini. L'Educazione; (1753), mausoleo per ricordare le due mogli di
Paolo de Sangro: Girolama Caracciolo e Clarice Carafa di Stigliano, su modello del Corradini.
Sono state realizzate due statue di Santi appartenenti alla casata de Sangro; Santa Rosalia e San
Oderisio, ma entrambe non rientrano nella simbologia della cappella, ma sono commissionate dal
Sangro essendo due Santi amati nel Regno di Napoli ed essendo entrambi della sua famiglia.
Documenti del Banco di Napoli