soddisfatto anche delle antecedenti annate.
•
Banco dello Spirito Santo, giornale copiapolizze, matr. 1693, partita di
50 ducati
, estinta il
4 giugno 1757. A Pietro d'Andrea D. 50. E per esso a don Francesco Queiroli. E dite sono
in conto delli ducati 900 assegnatili
dal principe di San Severo con mandato de 18 aprile
prossimo passato, diretto a don Filippo Celentano affittatore de suoi erbaggi con cui disse,
che delle rate mensuali dovrà corrisponderli, ne pagasse ad esso Queiroli li detti ducati 900
a ragione di ducati 50 per ogni mese principiando a primo corrente e così continuare poi
mese per mese sino alla totale estinzione dei medesimi. E che
li detti ducati 900 erano
cioè
ducati 500 d'essi
a complimento di ducati 1200 ed a saldo dell'annata del suo onorario
maturata a settembre 1756
, secondo il con-venuto nell'istrumento stipulato il 4 novembre
1752 per notar Giovan Bottigliero e li restanti ducati 400 a conto dell'annata corrente
maturata in settembre venturo corrente anno.
Il Queriolo lavora per il principe quasi sette anni nella cappella realizzando più di dieci opere. La
bancale attesta che lo scultore percepisce un pagamento per i lavori nella cappella.
•
Banco di Santa Maria del Popolo, giornale copiapolizze, matr. 1510, partita di
100 ducati
,
estinta il 14 agosto 1758. A don Gennaro Tibet D. 100. E per esso al cavalier don
Francesco Queiroli in conto del suo onorario, che riceve dal principe di San Severo
per li
lavori di scultura che fa nella sua Chiesa gentilizia e detto pagamento lo fa d'ordine e
di proprio danaro di detto principe
Dopo un litigio nato tra il Queriolo che innervosisce il principe, per un ritardo nelle consegne delle
opere, il de Sangro caccia dal palazzo l'artista non pagandolo, solo in seguito ad un processo il
Queriolo viene pagato.
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Banco di San Giacomo e Vittoria, giornale copiapolizze, matr. 1488, partita di
200 ducati
,
estinta il 26 novembre 1760. A Nicola Garofalo D. 200. E per esso a Francesco Queiroli,
dite sono per due mesate di sua provisione dovuteli dal principe di San Severo in virtù
d'esito, come suo architetto e scultore di marmi
per li mesi di agosto e settembre 1759
per
la quale soddisfazione, essendo detto Queiroli ricorso in questa Real Udienza d'Esercito,
con più decreti fu ordinato che il suddetto principe vi avesse fatto deposito presso gli atti. E
non avendo il medesimo curato di ciò eseguire, con real dispaccio per segreteria di Stato,
Guerra e Marina de 10 gennaio del corrente anno fu imposto al Presidente governatore
della città di Foggia, che dagli effetti che ivi possiede il menzionato Principe sequestrati se
ne fossero detti ducati 200 e quelli avesse rimessi per pagarsi subito al suddetto Queiroli
per l'espressata causa. E essendo ciò seguito per esecuzione del detto dispaccio con altri
decreti di questa suddetta Regia Udienza intese le parti, come dagl'atti, è stato ordinato di
liberarsi e pagarsi all'anzidetto Queiroli, il quale con tal pagamento resta soddisfatto delle
suddette due mesate.